Glossary entry (derived from question below)
Italian term or phrase:
sistema museale
English translation:
museum network
Added to glossary by
lingualabo
Dec 24, 2009 14:16
14 yrs ago
10 viewers *
Italian term
sistema museale
Italian to English
Art/Literary
Other
musei
Thanks in advance!
Proposed translations
(English)
4 +1 | museum network | Barbara Carrara |
4 +1 | museums | Russell Jones |
Proposed translations
+1
12 mins
Selected
museum network
www.museumnetworkuk.org/
www.artmuseumnetwork.com/
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Note added at 30 mins (2009-12-24 14:47:05 GMT)
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Here's a bilingual website for you,
www.terredimugello.it/mugello_art_and_culture.shtml
If you prefer to go literal, 'museum system' is also widely used. See for instance,
portale.unibocconi.it/wps/wcm/.../Cultural_Palazzo_Reale_ask
www.eng.unibo.it/PortaleEn/University/University.../75600/
www.sistemamusealecertaldo.it/en/Default.aspx
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Note added at 18 hrs (2009-12-25 08:38:48 GMT)
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If you google 'sistema museale' all the references you get are invariably referred to Italian museums/collections located within a region, province or municipality. Here's another bilingual excerpt,
'Il Sistema Museale Provinciale Polesine
I "musei", grandi e piccoli, attivi nel territorio provinciale si presentano insieme, come parti di un sistema, che rappresenta una pratica organizzativa efficace e funzionale per la realizzazione di iniziative e progetti qualificati per lo scambio di informazioni, quale occasione di confronto.'
'The Provincial Museum System of Polesine
Small and large “museums” present in the province have joined to form a single system, an efficient and functional organization capable of implementing ideas and qualified projects aiming to share information and experiences.'
(source, http://www.smppolesine.it/home/pagine/home.php)
A very thorough account of what a 'sistema museale' is, is provided here, http://www.aedon.mulino.it/archivio/2005/1/iunti.htm
'La nascita dei sistemi museali va fatta risalire al 1972, quando le regioni sono subentrate in toto agli organi centrali e periferici dello Stato in materia di musei locali, essendo state trasferite loro, tra l'altro, funzioni concernenti la relativa istituzione, l'ordinamento, il funzionamento ed il sostegno finanziario, nonché la manutenzione, l'integrità, la sicurezza ed il godimento delle raccolte.
Successivamente, con l'istituzione, a livello centrale, dell'allora ministero per i Beni culturali ed ambientali, il trasferimento di funzioni veniva completato ed ampliato dal d.p.r. 24 luglio 1977, n. 616 che, nell'includere i musei appartenenti alle regioni e ad ogni altro ente, anche non territoriale, assoggettato alla loro vigilanza, nell'ambito del settore organico dei servizi sociali alla popolazione regionale, ha delineato per le regioni un ruolo propulsivo e di indirizzo assai vicino a quello oggi prospettato, in termini più generali, dal nuovo Titolo V della Costituzione.
L'estensione della competenza regionale veniva, pertanto, ancorata non più al criterio dell'appartenenza, ma a quello dell'interesse. In particolare, dall'art. 47 del citato d.p.r. 616/1977 emergeva l'accoglimento di una definizione ampia delle funzioni regionali in materia di musei, le quali avrebbero dovuto comprendere tutti i servizi e le attività riguardanti l'esistenza, la conservazione, il funzionamento, il pubblico godimento dei musei e delle raccolte e, soprattutto, il loro coordinamento con le altre istituzioni culturali operanti nella regione. E' proprio, dunque, grazie al d.p.r. 616/1977 che si è aperta la strada al ruolo di coordinamento delle regioni con le altre istituzioni, ponendo così le fondamenta per la creazione dei vari sistemi museali che si andranno via via istituendo e, quindi, per una nuova concezione di museo.
[...]
I sistemi museali nascono, infatti, da attività di collaborazione e coordinamento tra più soggetti, pubblici e privati, per il migliore uso e per il più adeguato godimento pubblico del patrimonio culturale. L'attività di collaborazione o, come qualcuno ha opportunamente rilevato, di "progressiva socializzazione delle responsabilità di valorizzazione del patrimonio culturale", impensabile in un contesto storico e legislativo prima degli anni '70, diviene, dunque, il presupposto fondamentale per dar vita a nuove forme di intervento e di organizzazione nel settore culturale.
Si potrà constatare, allora, come, in alcuni casi, un sistema venga definito tale in considerazione della propria struttura istituzionale e della propria organizzazione. Esso prenderebbe vita dall'unione di più soggetti, anche di natura diversa, che si raccordano tra di loro, integrando le proprie risorse e creando delle strutture organizzative e gestionali comuni. E' questo il caso dei sistemi su base associativa, i quali prevedono l'intervento di più soggetti, pubblici e privati, le cui relazioni sono disciplinate da un apposito statuto, nell'ambito del quale si prevede l'affidamento della gestione ad appositi organi appartenenti all'associazione stessa. In altri casi, invece, un'organizzazione viene definita sistema in quanto unisce, anche con modalità diverse, dei soggetti che hanno in comune una certa dimensione territoriale: nascono, così, i sistemi museali comunali, provinciali o regionali. Quest'ultimi, in particolare, nel prevedere per ambito territoriale di riferimento l'intero territorio regionale, costituiscono lo strumento attraverso il quale i vari soggetti del settore, pubblici e privati, attuano, con il coordinamento della regione, la cooperazione e l'integrazione museale, unitamente alla qualificazione e allo sviluppo dei servizi: è proprio questo il caso del sistema museale umbro.
Emerge, dunque, come la formula sistema museale, di per sé, non sia indicativa di nulla di preciso. Ecco perché sembrerebbe preferibile parlare di sistemi. Se proprio si volesse indicare un tratto caratteristico comune, non si potrebbe andare oltre la constatazione del fatto che, come si è osservato, in tutte le tipologie rinvenibili vi è una chiara volontà di uscire da una visione atomistica e frammentaria dell'istituzione museale e che si riscontrano vari elementi coordinati tra loro, in modo da formare un complesso organico, soggetto a date regole.
Così, il sistema museale rappresenta, generalmente, un rimedio a posteriori, applicato, cioè, ad un gruppo di musei già esistenti, mediante il quale attivare interrelazioni nell'organizzazione tra più musei, al fine di raggiungere obiettivi difficilmente conseguibili da ogni singolo museo. Si configura, in pratica, una sorta di organizzazione in rete, con la quale è possibile attivare servizi e fornire strumenti comuni capaci di valorizzare reciprocamente le istituzioni museali della rete medesima ed attivare, inoltre, i presupposti per la creazione di economie di scala. Quest'ultime, in particolare, sembrano oggettivamente irrinunciabili, affinché ciascun museo, soprattutto se piccolo, possa ottenere, con costi sostenibili, le dotazioni e le prestazioni con cui assicurare la funzionalità, la qualità e la remunerazione sociale ed economica dei servizi interni e delle azioni intese alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio. In altri termini, attraverso il sistema si dovrebbero ridurre, se non addirittura eliminare, duplicazioni nella gestione dei servizi comuni, migliorando non solo l'efficacia, ma anche l'efficienza dei diversi servizi forniti dalle istituzioni culturali. L'obiettivo è quello di migliorare gli aspetti e le forme della gestione e della fruizione del panorama museale, lasciando, nella maggior parte dei casi, inalterata l'autonomia dell'attività scientifica di ogni museo e tutte le peculiarità che gli sono proprie.
Peraltro, dall'analisi delle varie esperienze che si sono concretizzate negli ultimi anni, si comprende come il sistema, in genere, costituisce un'unità super partes, di maggior peso, che assolve ad una più incisiva collaborazione con le amministrazioni locali, gli enti pubblici e il sistema economico privato ovvero la realtà imprenditoriale locale. I musei finiscono, così, per identificarsi con un unico soggetto, più grande e più forte, con una maggiore visibilità sul mercato, che diviene il riferimento dell'offerta culturale.
I vantaggi di aderire ad una simile struttura complessa sembrano numerosi: perseguire una maggiore efficienza economica ed organizzativa; consentire la realizzazione di progettualità più qualificate; permettere lo scambio di know-how tra realtà diverse che non avevano avuto precedentemente occasioni per "dialogare" tra loro; determinare un consolidamento di immagine; riuscire ad accedere a maggiori finanziamenti; ottenere la ripartizione di costi fissi con una loro migliore redistribuzione; raggiungere una crescita di utenza; consentire l'adozione di standard minimi di qualità dei servizi e dell'offerta culturale, che sono, normalmente una conditio per entrare nel circuito di un sistema.'
[...]
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Note added at 5 days (2009-12-29 15:30:28 GMT) Post-grading
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Grazie a te, Lingualabo, e scusa per la lunghezza dei materiali di riferimento.
Buon 2010!
Barbara
www.artmuseumnetwork.com/
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Note added at 30 mins (2009-12-24 14:47:05 GMT)
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Here's a bilingual website for you,
www.terredimugello.it/mugello_art_and_culture.shtml
If you prefer to go literal, 'museum system' is also widely used. See for instance,
portale.unibocconi.it/wps/wcm/.../Cultural_Palazzo_Reale_ask
www.eng.unibo.it/PortaleEn/University/University.../75600/
www.sistemamusealecertaldo.it/en/Default.aspx
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Note added at 18 hrs (2009-12-25 08:38:48 GMT)
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If you google 'sistema museale' all the references you get are invariably referred to Italian museums/collections located within a region, province or municipality. Here's another bilingual excerpt,
'Il Sistema Museale Provinciale Polesine
I "musei", grandi e piccoli, attivi nel territorio provinciale si presentano insieme, come parti di un sistema, che rappresenta una pratica organizzativa efficace e funzionale per la realizzazione di iniziative e progetti qualificati per lo scambio di informazioni, quale occasione di confronto.'
'The Provincial Museum System of Polesine
Small and large “museums” present in the province have joined to form a single system, an efficient and functional organization capable of implementing ideas and qualified projects aiming to share information and experiences.'
(source, http://www.smppolesine.it/home/pagine/home.php)
A very thorough account of what a 'sistema museale' is, is provided here, http://www.aedon.mulino.it/archivio/2005/1/iunti.htm
'La nascita dei sistemi museali va fatta risalire al 1972, quando le regioni sono subentrate in toto agli organi centrali e periferici dello Stato in materia di musei locali, essendo state trasferite loro, tra l'altro, funzioni concernenti la relativa istituzione, l'ordinamento, il funzionamento ed il sostegno finanziario, nonché la manutenzione, l'integrità, la sicurezza ed il godimento delle raccolte.
Successivamente, con l'istituzione, a livello centrale, dell'allora ministero per i Beni culturali ed ambientali, il trasferimento di funzioni veniva completato ed ampliato dal d.p.r. 24 luglio 1977, n. 616 che, nell'includere i musei appartenenti alle regioni e ad ogni altro ente, anche non territoriale, assoggettato alla loro vigilanza, nell'ambito del settore organico dei servizi sociali alla popolazione regionale, ha delineato per le regioni un ruolo propulsivo e di indirizzo assai vicino a quello oggi prospettato, in termini più generali, dal nuovo Titolo V della Costituzione.
L'estensione della competenza regionale veniva, pertanto, ancorata non più al criterio dell'appartenenza, ma a quello dell'interesse. In particolare, dall'art. 47 del citato d.p.r. 616/1977 emergeva l'accoglimento di una definizione ampia delle funzioni regionali in materia di musei, le quali avrebbero dovuto comprendere tutti i servizi e le attività riguardanti l'esistenza, la conservazione, il funzionamento, il pubblico godimento dei musei e delle raccolte e, soprattutto, il loro coordinamento con le altre istituzioni culturali operanti nella regione. E' proprio, dunque, grazie al d.p.r. 616/1977 che si è aperta la strada al ruolo di coordinamento delle regioni con le altre istituzioni, ponendo così le fondamenta per la creazione dei vari sistemi museali che si andranno via via istituendo e, quindi, per una nuova concezione di museo.
[...]
I sistemi museali nascono, infatti, da attività di collaborazione e coordinamento tra più soggetti, pubblici e privati, per il migliore uso e per il più adeguato godimento pubblico del patrimonio culturale. L'attività di collaborazione o, come qualcuno ha opportunamente rilevato, di "progressiva socializzazione delle responsabilità di valorizzazione del patrimonio culturale", impensabile in un contesto storico e legislativo prima degli anni '70, diviene, dunque, il presupposto fondamentale per dar vita a nuove forme di intervento e di organizzazione nel settore culturale.
Si potrà constatare, allora, come, in alcuni casi, un sistema venga definito tale in considerazione della propria struttura istituzionale e della propria organizzazione. Esso prenderebbe vita dall'unione di più soggetti, anche di natura diversa, che si raccordano tra di loro, integrando le proprie risorse e creando delle strutture organizzative e gestionali comuni. E' questo il caso dei sistemi su base associativa, i quali prevedono l'intervento di più soggetti, pubblici e privati, le cui relazioni sono disciplinate da un apposito statuto, nell'ambito del quale si prevede l'affidamento della gestione ad appositi organi appartenenti all'associazione stessa. In altri casi, invece, un'organizzazione viene definita sistema in quanto unisce, anche con modalità diverse, dei soggetti che hanno in comune una certa dimensione territoriale: nascono, così, i sistemi museali comunali, provinciali o regionali. Quest'ultimi, in particolare, nel prevedere per ambito territoriale di riferimento l'intero territorio regionale, costituiscono lo strumento attraverso il quale i vari soggetti del settore, pubblici e privati, attuano, con il coordinamento della regione, la cooperazione e l'integrazione museale, unitamente alla qualificazione e allo sviluppo dei servizi: è proprio questo il caso del sistema museale umbro.
Emerge, dunque, come la formula sistema museale, di per sé, non sia indicativa di nulla di preciso. Ecco perché sembrerebbe preferibile parlare di sistemi. Se proprio si volesse indicare un tratto caratteristico comune, non si potrebbe andare oltre la constatazione del fatto che, come si è osservato, in tutte le tipologie rinvenibili vi è una chiara volontà di uscire da una visione atomistica e frammentaria dell'istituzione museale e che si riscontrano vari elementi coordinati tra loro, in modo da formare un complesso organico, soggetto a date regole.
Così, il sistema museale rappresenta, generalmente, un rimedio a posteriori, applicato, cioè, ad un gruppo di musei già esistenti, mediante il quale attivare interrelazioni nell'organizzazione tra più musei, al fine di raggiungere obiettivi difficilmente conseguibili da ogni singolo museo. Si configura, in pratica, una sorta di organizzazione in rete, con la quale è possibile attivare servizi e fornire strumenti comuni capaci di valorizzare reciprocamente le istituzioni museali della rete medesima ed attivare, inoltre, i presupposti per la creazione di economie di scala. Quest'ultime, in particolare, sembrano oggettivamente irrinunciabili, affinché ciascun museo, soprattutto se piccolo, possa ottenere, con costi sostenibili, le dotazioni e le prestazioni con cui assicurare la funzionalità, la qualità e la remunerazione sociale ed economica dei servizi interni e delle azioni intese alla salvaguardia e alla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio. In altri termini, attraverso il sistema si dovrebbero ridurre, se non addirittura eliminare, duplicazioni nella gestione dei servizi comuni, migliorando non solo l'efficacia, ma anche l'efficienza dei diversi servizi forniti dalle istituzioni culturali. L'obiettivo è quello di migliorare gli aspetti e le forme della gestione e della fruizione del panorama museale, lasciando, nella maggior parte dei casi, inalterata l'autonomia dell'attività scientifica di ogni museo e tutte le peculiarità che gli sono proprie.
Peraltro, dall'analisi delle varie esperienze che si sono concretizzate negli ultimi anni, si comprende come il sistema, in genere, costituisce un'unità super partes, di maggior peso, che assolve ad una più incisiva collaborazione con le amministrazioni locali, gli enti pubblici e il sistema economico privato ovvero la realtà imprenditoriale locale. I musei finiscono, così, per identificarsi con un unico soggetto, più grande e più forte, con una maggiore visibilità sul mercato, che diviene il riferimento dell'offerta culturale.
I vantaggi di aderire ad una simile struttura complessa sembrano numerosi: perseguire una maggiore efficienza economica ed organizzativa; consentire la realizzazione di progettualità più qualificate; permettere lo scambio di know-how tra realtà diverse che non avevano avuto precedentemente occasioni per "dialogare" tra loro; determinare un consolidamento di immagine; riuscire ad accedere a maggiori finanziamenti; ottenere la ripartizione di costi fissi con una loro migliore redistribuzione; raggiungere una crescita di utenza; consentire l'adozione di standard minimi di qualità dei servizi e dell'offerta culturale, che sono, normalmente una conditio per entrare nel circuito di un sistema.'
[...]
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Note added at 5 days (2009-12-29 15:30:28 GMT) Post-grading
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Grazie a te, Lingualabo, e scusa per la lunghezza dei materiali di riferimento.
Buon 2010!
Barbara
Peer comment(s):
neutral |
philgoddard
: This implies a number of museums working together in some way - the Italian appears to mean all museums.
8 hrs
|
Hi, Phil. The 'sistema' refers to a localisation effort, a joint co-operation among all the museums operating within an Italian region, province, municipality. All ref. websites refer to local areas, incl. the asker's. Pls see additional material posted.
|
|
agree |
cynthiatesser
1 day 1 hr
|
Grazie! B.
|
4 KudoZ points awarded for this answer.
Comment: "grazie per aver chiarito il concetto!"
+1
34 mins
Discussion
Un singolo museo o collezione non può avere un sistema museale interno, in quanto la singola struttura fa parte di un'organizzazione più ampia, ma sempre limitata a parte del territorio italiano.